di Guy de Maupassant
Questo romanzo scritto da Maupassant nel 1883 uscì come romanzo d’appendice su un quotidiano parigino. Nel 1897 fu tradotto e pubblicato in Italia dai F.lli Treves e nel corso del Novecento ebbe ben diciotto traduzioni, l’ultima delle quali a opera di Natalia Ginzburg per Einaudi.
In questo romanzo, che è un capolavoro della letteratura, Maupassant narra con pagine intense la vita di una giovane, Jeanne, che a diciassette anni esce dal convento dove aveva studiato e si ricongiunge con la famiglia. Figlia unica del barone Simon Jacques Les Perthuis des Vauds, un gentiluomo pieno di buone maniere e della moglie Adelaide torna a vivere nel loro castello in Normandia.
A lungo protetta dalle mura del convento, Jeanne aveva elaborato un pensiero di vita irreale, sospeso fra romanticismo e illusioni, pensando che la felicità che uno sposo poteva ritagliare su di lei sarebbe stato il coronamento dei suoi sogni.
L’uomo che si presentò come pretendente e che in prima battuta Jeanne non accettò e che invece la famiglia accetta e anzi, la convince a sposarlo, non sarà la figura specchiata e piena d’amore che la giovane sperava.
Dopo la scoperta dell’amore sensuale durante il viaggio di nozze scoprirà anche la vera natura del marito e i suoi tradimenti.
La disillusione, un destino amaro che Maupassant mette in evidenza con il suo stile della narrazione con una forza drammatica, senza celare una empatia con Jeanne. I colori, le stagioni, la natura sono posti a sottolineare le fasi della vita di questa giovane donna che ambisce solo a un po’ di amore.
E’ un grande romanzo che ci dà uno spaccato del mondo femminile dell’Ottocento in cui l’educazione delle giovani della buona borghesia era delegato ai conventi che le proteggevano dalla vita reale e che le facevano crescere con il sogno di una felicità romantica.
Poi la vita non sarà così, nel caso di Jeanne la disillusione si presenterà quasi subito, il sogno si frantumerà per lasciare posto a una profonda solitudine, seguita da drammi familiari.
I temi trattati dal romanzo sono uno specchio di quella società coi suoi matrimoni combinati, l’adulterio legittimato, il ruolo in cui la moglie veniva relegata, il denaro.
Maupassant sviluppa in questo romanzo il tema del realismo crudele attorno a Jeanne “sommersa da una sorta di dolore immoto, affamata di felicità” che nonostante tutto nutrirà una speranza consolatoria.
“La vita, vedete, non è mai né così buona né così cattiva come si crede”.
Maria rosa
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