REM

L’ottimo metodo della dottoressa Calligaris per la cura dell’insonnia

Per REM, il nuovo romanzo di Marco Marangoni, eravamo preparati a una storia dallo sfondo quasi scientifico, ad un’ analisi su quello stadio del sonno in cui il corpo rallenta le sue attività ma gli occhi in movimento tradiscono l’attività cerebrale in piena regola, uno stadio per noi inconscio, invece il sottotitolo “L’ottimo metodo della dottoressa Calligaris per la cura dell’insonnia” ci riporta alla realtà concreta, tenuto conto che per molti il sonno è un abisso in cui non sempre si trova quello stato di quiete adeguato a scivolarci dentro. Il divano sulla copertina del libro, l’ordine e l’equilibrio degli oggetti posti sul tavolino di fronte che separa noi lettori dalla casa del mistero ci tranquillizza.

Ma siccome in questo romanzo nulla è come sembra, prepariamoci ad affrontare quelle pagine con curiosità mista a inquietudine.

L’elemento scatenante di questa narrazione è un evento che spaventerebbe chiunque: scoprire che durante la notte qualcuno entra in casa nostra, si sistema sul divano, alle prime luci dell’alba se ne va, senza forzare porte e finestre e senza portare via nulla.

Qui si toccano le corde del timore universale, la paura ancestrale di qualcuno che riesce a entrare nella nostra casa – luogo sacro del nostro privato.

Sì, REM è un noir avvincente, ricco di personaggi che si sviluppa attorno a questo strano evento.

Durante l’inchiesta si avvicendano i ricordi, i finti ricordi e le fantasie, in un misterioso arabesco, una sorta di labirinto narrativo.

La storia viaggia nel tempo, sono presenti pezzi di vita, sensazioni, memoria e fantasia, il dentro e il fuori, l’adesso e l’allora, la paura dell’intrusione, ma anche il riserbo, l’apparenza, sottolineati dai tratti scritti in corsivo che danno ulteriore spessore ai personaggi.

Nulla è come sembra, si diceva, così come i fatti della vita, da conoscere, riconoscere, interpretare.