Elisabeth Strout
Il suggerimento di lettura di questa settimana Lucy davanti al mare ,è l’ultimo libro della scrittrice americana Elisabeth Strout, pubblicato da Einaudi nel 2024, e può essere definito il seguito di due precedenti romanzi, in cui la Lucy del titolo è la protagonista.
La sinossi del libro ci avverte che si tratta di un romanzo di profonda grazia sulla distanza, la nostalgia, la paura, le cicatrici che tessono la trama di ogni esistenza. La critica letteraria internazionale riconosce la Strout come una delle massime autrici contemporanee.
La protagonista Lucy è una scrittrice, vive a New York, è vedova e ha due figlie ormai indipendenti che vivono altrove. E’ in buoni rapporti con il suo ex marito da cui è divorziata da molti anni. Siamo nel 2020, il Covid negli Stati Uniti non ha ancora fatto molte vittime. In pochi intuiscono il grande pericolo di una pandemia, tra questi William, il suo ex marito, che la convince a lasciare in tutta fretta New York per una località presumibilmente lontana dall’incombente pericolo di contagio.
Lucy è perplessa, timorosa del cambiamento, deve cancellare alcuni impegni importanti tra cui la presentazione di un suo libro in Europa, lasciare la propria casa in cui vive il ricordo della recente scomparsa del suo secondo marito, accettare di cambiare New York per una sperduta località in riva all’Oceano la turba non poco. Ma accetta. Il paesaggio la accoglie, molto di più di quanto gli abitanti del luogo che vede in lontananza per mantenere un distanziamento sanitario, i quali sono sospettosi e irritati da chie viene da una grande città.
Lucy la spaesata, l’ansiosa, la preoccupata, la madre lontana dalla figlie che vivono i loro problemi esacerbati dal lockdown, scoprirà il potere curativo di questo piccolo universo che lei e William si sono ritagliati. Permarrà la sensazione di soffocamento fino a quando i coprotagonisti del romanzo non si sveleranno nei propri bisogni, nelle difficoltà di un vivere incerto. La natura del Maine la accoglierà con il legame tra individuo e ritmo delle stagioni di fronte a un oceano impetuoso e alle energie delle maree. Lucy vive di ricordi, di speranze, del riemergere di traumi della sua gioventù, insieme ad un profondo senso di perdita., che constata essere comune nel genere umano e con la forza di ricominciare nel segno del cambiamento.
Non mancano riferimenti a fatti realmente accaduti come la tragedia di George Floyd, la protesta del Black Lives Matter, l’assalto a Capitol Hill che sottolineano incertezza personale e imbarbarimento di una intera società.
La scrittura è fresca, convincente, con paragrafi brevi e dialoghi incalzanti. L’aver ambientato il suo romanzo ai tempi del Covid sottolinea l’esigenza di condivisione, di profonda analisi, dove il valore della lentezza in tempi di disagio diventa compagno di strada.
Maria Rosa

