di Annie Ernaux
Ventitrè anni, studentessa, la tesi sta per essere scritta, studia a Rouen, vive nello studentato, una vita spensierata fatta di lezioni in facoltà, amici, cinema, fine settimana a casa dai genitori.
Il suo pensiero costante in questo periodo però riguarda il ciclo assente e il suo corpo che cambia per la gravidanza ormai accertata per la quale il ragazzo che l’ha messa incinta non ha alcun interesse. La vita intorno fluisce, lei vive i cambiamenti intimi senza poterli accettare.
Siamo nel 1963 e non c’è nessuna legge che consenta ad una donna di disporre del proprio corpo. L’unica interruzione di gravidanza accettata dalla società è quella spontanea e Anne cerca in tutti i modi di trovare sistemi per giungere a questo risultato. Attorno a sé, nel momento in cui manifesta l’intento di procurarsi un aborto si crea un muro.
Non trova sostegno negli amici, non trova sostegno nei medici a cui si rivolge. Il medico che la visita le dice “I figli dell’amore sono sempre belli”. Lei pensa “E’ orribile”. E tutto scorre. Con i genitori mantiene l’assoluto riserbo.
L’unico aiuto che riceverà sarà quello di una sciatta inserviente ospedaliera nota come la fabbricante di angeli, che– per quattrocento franchi – le indurrà e poi praticherà l’aborto.
L’evento la farà cambiare, lo stato di sospensione di quei mesi la ributterà nella vita, diversa, cambiata, conscia che la sua interrotta maternità ha di fatto disintegrato il senso di maternità anche nei confronti della propria madre.
La fabbricante di angeli si occuperà di lei e la manderà in clinica per il raschiamento. Tutto nella completa indifferenza intorno. Per lei l’evento sarà l’aborto clandestino che sarà l’unica scelta possibile.
Questo libro scritto da Annie Ernaux è una denuncia dei tabù e della negazione del diritto di una donna di poter scegliere. Una donna ferita, molte donne ferite, costrette a una gravidanza indesiderata o all’aborto clandestino con la certezza di doversela cavare completamente sole. L’aborto è proibito, parlarne non è socialmente utile.
L’autrice Annie Ernaux in questo libro ci fa un resoconto terribile senza paura di toccare temi forti, sempre coraggiosa nell’affrontare una sfera introspettiva delicata, personalissima in cui lei sa riconoscere il valore sociale.
Maria Rosa