Il surrealismo e l’Italia

Si può parlare di Surrealismo Italiano? Certamente sì: molti artisti italiani avevano avuto contatti con il Dadaismo europeo ed altri erano provenienti
dal Futurismo tutto italiano; tutti hanno meditato un loro modo di esprimere il proprio mondo interiore, metafisico ed onirico; certo le divergenze
tra personalità e il clima politico degli anni ’20 non ne hanno favorito la diffusione.
Basta comunque citare personalità come De Chirico, o il fratello Alberto Savino, per evocare immagini che sono oramai nel background culturale dei più.
Il circolo culturale che si formò poi negli anni ’20 del XX sec. presso la villa dei Magnani Rocca a Traversetolo di Parma contribuì poi ad attrarre
attenzione dei collezionisti ed intenditori, con esso la raccolta Peggy Guggenheim e a Roma Arturo Schwarz ebbero ruolo di catalizzatori per un gruppo artisti del livello di Leonor Fini, Fabrizio Clerici, Alberto Martini, Roberto Sebastian Matta, Lanfranco, Enrico Baj, per citarne solo alcuni, che ben si confrontarono con rappresentanti del surrealismo internazionale, quali Man Ray, André Masson, Salvator Dalì, Max Ernst, Renè Magritte, e altri citati abbondantemente in mostra.
Un importante contributo fu la produzione letteraria di Moravia, Ungaretti ed altri, tra le due Guerre, l’illustrazione dei lavori dei quali fu occasione e campo particolarmente fertile di espressione come nel caso di Alberto Martini.
In occasione del centenario della pubblicazione a Parigi del primo Manifesto Surrealista il 15 ottobre 1924, la Fondazioni Magnani Rocca nel 2024 ha pensato, in contemporaneità a quella al Centre Pompidou, di organizzare questa mostra dedicata in particolare agli autori di casa nostra,
non tralasciando di esporre alcuni pezzi internazionali (Max Ernst, Dalì, Magritte, Duchamp, Tanguy ecc.) per un oculato confronto di temi, stili e materiali.
Un prestito di eccezione dal Getty Museum: “La Promenade” di Renoir, una chicca impressionista, stile che fu antesignano di tutti gli “ismi”
che si presentarono via via nella storia dell’arte internazionale fin dai primi del ‘900.