Il linguaggio come strumento antimafia

IL LINGUAGGIO COME STRUMENTO ANTIMAFIA

a cura di LIBERAFestival dei linguaggi – 2 marzo 2024

Storicamente il linguaggio ha disvelato la mafia raccontandola, denunciandola e mettendo in luce le sue dinamiche socio-economiche. Il fatto stesso di dato ufficialmente un nome a un fenomeno diffuso e radicato, ma per molto tempo ignorato, come quello della mafia è stato il primo grande passo verso il riconoscimento socio-giuridico della stessa. D’altro canto la parola è ancora oggi uno dei più potenti strumenti di lotta alla criminalità organizzata. A partire da questa riflessione e dal percorso di formazione svolto con il Presidio del Circondario Imolese “Giudice Alberto Giacomelli” di LIBERA, le ragazze ed i ragazzi delle classi 5AC, 5BSU e 5SCSU del Polo Liceale di Imola, hanno intervistato Elena Ciccarello, direttrice della Rivista LAVIALIBERA. (Elena Ciccarello è stata in passato redattrice del mensile Narcomafie e ha collaborato per il diversi anni con Ilfattoquotidiano.it occupandosi principalmente di mafie e corruzione.)

Dal percorso formativo degli studenti imolesi emergono domande, tante domande sulla via per definire gli strumenti adatti per il contrasto alla mafia. La mafia ha paura dell’informazione? L’importanza del lessico e della grammatica nella formazione del pensiero, quali gli strumenti? come districarsi nel mondo dell’informazione e come riconoscere il buon giornalismo che possa cambiare i paradigmi e contrastare la mafia che sappiamo attecchisce là dove vi sono vulnerabilità sociali. Per saperne di più ascolta il podcast.