Giordano Bruno, innovatore e teorico di infiniti mondi

‘Di maniera che non è un sol mondo, una sola terra, un solo sole’. Con queste parole nel De Infinito, il frate domenicano, Giordano Bruno, si consegnava alla sorte del rogo, troppo avanti per una Chiesa che era stata, per circa un ventennio, impegnata a reprimere la Riforma Protestante di Martin Lutero, poco incline ad essere tollerante verso idee che mettevano in forse il sistema su cui si basava il suo potere temporale.

Giordano Bruno fu un critico radicale del sistema scientifico del suo tempo nonché della scienza “moderna” del tipo galileiano allora emergente. Le ragioni e gli argomenti per i quali il filosofo si fosse “messo di traverso” su tanti fronti diversi non sono sempre facili da comprendere.

Nell’anniversario della sua morte (17/02/1600) Università Aperta di Imola propone un incontro volto a presentare la vita e il pensiero del frate domenicano, un uomo di chiesa che seppe guardare avanti.

Saranno le voci del filosofo Prof. Sebastiano Sotgia e dell’astrofisico Dott. Federico Di Giacomo a traghettarci attraverso la storia, il pensiero e la filosofia del frate domenicano che per primo teorizzò come il nostro fosse solo uno dei tanti mondi possibili.