Oggi abbiamo il piacere di pubblicare due speciali suggerimenti di lettura, si tratta degli elaborati delle due studentesse vincitrici del Premio Prof. Mario Visani Ragazze e Ragazzi che hanno partecipato al Bando di concorso del Comune di Borgo Tossignano e della Biblioteca comunale, patrocinaro da Università Aperta, la cui premiazione si è svolta a Borgo Tossignano, presso la Biblioteca comunale, nel mese di giugno 2025.
Gli elaborati sono relativi ai due testi scelti dalle studentesse nell’ambito di una rosa proposta dalla Commissione. Qui trovate l’elaborato della studentessa Dangsi Kloe, che ringraziamo per aver consentito alla pubblicazione.
——————————————————————————————-
Quando andai in biblioteca a scegliere un libro da leggere non ero molto entusiasta, non per il fatto che non mi piaccia leggere, ma perché dovevo scegliere tra un gruppo di libri già stabilito e temevo che non ne avrei trovato uno che mi potrebbe interessare. Cercando tra i vari libri però vidi uno con una copertina semplice e con un titolo che non capì fino a quando ho iniziato a leggere il libro. Secondo me, con il titolo “fuori fuoco” l’autrice voleva fare capire che in questo libro non viene raccontata la storia dei soldati, soggetti che di solito sono in “primo piano” quando si pensa alla guerra, bensì viene raccontata la situazione dei cittadini, attraverso la storia di Jolanda, la protagonista, che racconta in prima persona le difficoltà da lei vissute nella prima guerra mondiale.
Jolanda insieme alla sua famiglia è costretta ad andarsene dall’Austria, dove erano andati per lavorare, e tornare in Italia, a Martignacco.
Lì, suo padre e i due fratelli partono per il fronte e dopo un po’ la madre viene arrestata perché sospettata di essere una spia austriaca. Così Jole e la sorella minore, Mafalda, rimangono da sole, ma non per molto.
Devo ammettere che ho scelto il libro perché pensavo parlasse della seconda guerra mondiale quindi mi sono sorpresa quando vidi scritto nella prima pagina “L’Austria ha dichiarato guerra alla Serbia il 28 luglio 1914”. Forse sono io che non leggo molti libri sulla guerra, ma di libri ambientati nella prima guerra mondiale non ne ho visti molti…
Provo a pensare a degli aggettivi per spiegare quanto mi sia piaciuto questo libro, ma non riesco a trovarne nemmeno uno. Forse è una reazione un po’ esagerata ma mi sono subito sentita molto vicina alla protagonista, anche se viviamo in tempi così lontani. Il modo in cui è scritta la storia è molto intrigante e molte parti sono poetiche e mi fanno venire la pelle d’oca!
“Non ho mai sentito le mie braccia così forti e così vuote.”, questa è la frase che dice Jole dopo aver tenuto in braccio i due gemelli appena nati: mi ha colpito molto come frase e penso si riferisca alla responsabilità che ha sentito Jole tenendo I due gemelli, che quasi non pesavano da quanto erano piccoli. Con “vuote” però si potrebbe anche intendere la possibilità che i due gemelli non sarebbero mai nati se la madre avesse deciso di continuare il suo viaggio nel ponte del fiume Tagliamento il quale crolla poco dopo.
L’unica cosa che non mi è piaciuta molto del libro è il finale. Mi ha lasciata con un vuoto, cioè mi aspettavo qualcosa in più, ad esempio il ritorno di Sandro. Anche perché parla del ritorno del padre e dei fratelli ma di lui non c’è niente.
Forse sono io che mi sono persa qualcosa, ma sono sicura di non aver letto da nessuna parte qualcosa sulla fine che fa Sandro, so solo che si è arruolato come soldato dopo l’ultimo incontro con Pajute (nomignolo che usava Sandro per Jolanda).
A parte questo però, il libro è stato una lettura scorrevole e piacevole e la capacità dell’autrice di raccontare una storia di tale peso e importanza in modo così poetico è molto affascinante. Questo è sicuramente un libro che metterò nella mia lista dei preferiti, da poi consigliare a chi è alla ricerca di un romanzo interessante.