Dove non si parla di me di Gabriella Pirazzini

La spettacolare copertina riproduce l’opera del pittore Maurizio Cervellati Lo strappo, un collage che rappresenta un manifesto strappato che consente di vedere un pezzetto del muro su cui è incollato.

Nulla di più opportuno per introdurci a questo ultimo libro della cara Gabriella Pirazzini, giornalista e scrittrice, buona  amica di Università Aperta. Da quello strappo iniziamo a intravedere spezzoni di vita e di sentimenti, in cui sapremo riconoscere il dono che la scrittrice fa a tutte e a tutti noi.

Questo libro è una rivelazione su diversi fronti, una nuova avventura per i lettori di Gabriella che ci propone dopo diversi anni una nuova raccolta di racconti. Personalmente ritengo il racconto uno strumento forse più potente del romanzo, in un tempo minimo vanno a concentrarsi storia, cifra stilistica, pensieri, luogo di realizzazione dell’incontro tra storia-scrittore-lettore.

I racconti di questa raccolta dal titolo Dove non si parla di me sono tutti al femminile, con una indagine emotiva che sa mettere in luce i sentimenti che si alimentano nel fertile terreno della realtà, del quotidiano che può essere di tutte noi e che l’autrice ha saputo riconoscere e raccogliere.

La sosta tra un capitolo e quello successivo è sottolineata dagli haiku, frammenti poetici di Maurizio Lesmi, liriche di tre righe in cui la disciplina poetica giapponese detta le regole per aprire gli animi.

Preparatevi ad incontrare personaggi, ritmi della vita, paure e incontri, a rincorrere la vita e farsi largo tra i ricordi.

L’assaggio che trovate nell’audio appartiene al’inizio del racconto La dimenticanza.

maria rosa