profumi di oriente e cemento armato
di Patrizio Nissirio
L’editore Giulio Perrone con la Collana Passaggi di dogana ha realizzato un progetto piuttosto interessante, attraverso prodotti di alta qualità per i testi, per la veste editoriale, e per la scelta dei titoli.
Sono circa una sessantina i titoli della collana che hanno in comune l’obiettivo di essere una traccia per conoscere le città attraverso la commistione tra luoghi, arti, personaggi, scrittori, artisti di diversa estrazione.
Tra i tanti pubblicati troviamo A Verona con Romeo e Giulietta, A Roma tra Pasolini e Rosselli, In Inghilterra con Jane Austen, In Sicilia con Leonardo Sciascia, A Praga con Kafka, A Buenos Aires con Borges, A Parigi con Proust; vorrei elencarli tutti, sono titoli che intrigano.
Tra quelli in cui mi sono imbattuta e che ho letto vorrei segnalare il titolo Atene con Markaris – di Patrizio Nissirio, edito nel 2017 che nel 2023 ha avuto una nuova edizione.
Atene è il ritratto dell’antico fatto di architettura, arte, filosofia, la culla della civiltà. Meta turistica, spesso come punto di appoggio per altre mete siano storiche o archeologiche o come porto di partenza per le isole, quelle isole che, secondo l’autore, spesso sono in realtà la vera meta del turista europeo che il più delle volte sfiora solamente la capitale greca con una sosta mordi e fuggi. La frase che si raccoglie più spesso da questo tipo di turista è “Però Atene è brutta!” così da giustificare il pochissimo tempo dedicato a visitarla. Ecco questo libro non è per i turisti, ma per veri viaggiatori, quelli che non vogliono visitare ma conoscere una città e un po’ viverla.
Atene è sospesa tra Oriente e Occidente, nei suoi spazi nascosti c’è la storia recente e Patrizio Nissirio ce la fa scoprire con un cicerone di pregio, Petros Markaris, forse lo scrittore greco più conosciuto in Europa, molto noto anche in Italia per aver creato il personaggio del commissario Kostas per la sua serie di romanzi polizieschi ambientati ad Atene (recentemente in Italia diventati una fiction televisiva).
Atene è una città moderna, piena di contraddizioni che tiene stretto a sé il fascino della storia distribuita in tutta la città con i suoi manufatti insieme alla nuova architettura fatta di cemento armato, ma senza perdere una suggestione un po’ mediorientale in molti dei suoi quartieri.
Alla scoperta di Atene partiamo dalla strada in cui vive il Commissario Kostas, nel quartiere Metz verso il centro della capitale. Scopriamo che è il luogo in cui nel 1956 il fiume Ilisson fu coperto di cemento per dare vita a due grandi arterie cittadine, in una zona di edilizia popolare che a inizio Novecento era attrazione per artisti e intellettuali, caratteristica che tuttora permane, e che nel secondo dopoguerra fu definito (da Le Corbusier), “il secondo balcone di Atene” data anche la sua vicinanza all’Acropoli.
Su questa strada una prima tappa è il luogo posto tra il tempio di Zeus e lo Stadio Kalimarmaro (quello in cui la dittatura dei colonnelli radunava studenti e oppositori prima di destinarli ad altre terribili località). Qui troviamo un luogo che può essere un po’ atipico nella lista dei luoghi da conoscere, si tratta del primo cimitero cittadino in cui sono sepolti nomi celebri. Nel mio lontano viaggio ad Atene questo fu il luogo che visitai subito, accompagnata da un amico greco che era sopravvissuto alle torture negli anni bui della dittatura, per rendere omaggio a suo fratello, un eroe della resistenza, lì sepolto.
Appena usciti dal cimitero ci si trova nell’unica oasi verde della città, in un contrasto tra la pace delle sepolture e il caos cittadino. Piena di atmosfera la descrizione che ne fa Markaris insieme alla storia dello Zappeion imponente edificio in stile neoclassico che si trova a due passi dal cinema all’aperto che continua la tradizione delle arene cinematografiche e vicino ai caffè alla moda. E da lì due opzioni, girando a destra si arriva direttamente all’Acropoli, girando a sinistra troviamo la strada più fascinosa che attraversa i giardini nazionali fino a piazza Syntagma cuore della Grecia, il cui ruolo troviamo sottolineato da riferimenti letterari. Per il commissario che ci guida è sinonimo di ingorgo per le continue manifestazioni e ci racconta la contraddizione tra i ritmi lenti delle radici dei greci e la frenesia nevrotica di chi è alla guida di un’auto. Le manifestazioni cui il commissario fa riferimento, sono quelle legate alla crisi economica e la minaccia di un fallimento della Grecia.
Identità cangiante di alcuni quartieri, zone residenziali nate in epoca ottomana, l’animato commercio, alcuni luoghi ritenuti infrequentabili o poco raccomandabili accanto alla metamorfosi di una città che ha stratificato la sua storia e le sue epoche di cui Markaris narra nei suoi romanzi.
Poi ci sono i luoghi in cui non ci ferma per una visita, le periferie, in particolare quella che da Attiki Odos porta al centro di Atene. Sono le municipalità che trasudano di storia recente e di ombre e dove furono costruite le baraccopoli per i profughi dall’Asia Minore nel 1922 , poi diventata nel 1933 una comune e dove furono costruite dopo il 1936 una serie di casette nell’ambito di un progetto di assistenza internazionale, poi divenute quasi tutte più recentemente palazzoni di cemento. Il luogo evoca anche le stragi perpetrate dai nazisti. La letteratura greca del dopoguerra è ricca di romanzi che ricordano l’occupazione e la repressione nazifascista durante la Seconda guerra e l’autore ce ne offre alcuni brani, come le strofe di quella canzone Sabato sera a Kaisariani nella versione di Melina Merkouri.
Atene è anche il Pireo, il porto da cui si prende il largo per le isole e il luogo di approdo in cui arrivano i profughi dall’Asia Minore in questa migrazione che ogni epoca ci ripropone.
“Per quanto io cerchi non riesco a trovare un altro porto che mi abbia fatto impazzire come il Pireo quando si fa sera”
Atene è anche mare. La passeggiata fino a Capo Sounion con il tempio di Poseidone o le spiagge di Glyfada.
L’autore ci fa vedere come la Grecia sia cambiata, come la sua memoria faccia un po’ acqua in termini di storia recente o come si tenda a cancellare interi periodi, i nuovi progetti per rendere appetibili nuove zone, la necessità di salvaguardare i siti più visitati.
Atene non lascia indifferenti i viaggiatori, e questo libro ce la fa vivere fino a farcene innamorare.
Maria Rosa