Settant’anni di idee e lavori
La mostra è allestita presso la Villa Museo della Fondazione Magnani-Rocca. La villa fu realizzata dalla famiglia Magnani, imprenditori e colti collezionisti, nel contesto di un romantico parco, in quel di Traversolo di Parma.
All’ingresso ci accolgono le sagome di grandi forchette!…ma i denti ripiegati e storti ci invitano ad un percorso in cui stile e scienza, funzione e forma sembrano giocare a rimpiattino con la storia del designe italiano del XX sec.
Materiali ed oggetti esposti si trasformano in lampade, forme, lettere, sculture. Munari sembra si trasformi da progettista attento e raffinato in un “mago” che già nel 1958 con le ” forchette gesticolanti” del servizio buono risulta antesignano degli emoticon che usiamo oggi nei messaggi della nostra era digitale.
Con stoffe, legni, cuoi, ecc… crea una piccola collezione di “prelibri” per bimbi in età prescolare, gioca con le prime fotocopiatrici Xerox negli anni ” 60 copiando e modificando istantaneamente immagini, in fondo…Tutto può trasformarsi in Tutt’altra cosa come in Da cosa nasce cosa, titolo del libro che Munari stesso ha dato alle stampe.
Sperimentatore, si avvicina al futurismo di Marinetti e Boccioni e via via sperimenta materiali e le loro potenzialità espressive e formali, crea sculture di parti articolate ed appese che un alito di aria muta, altre che si smontano e si possono mettere in una valigia: un modo per portare con se un pò del proprio mondo privato.
Progetta arredi con tralicci in acciaio ed alluminio, improvvisa forme con le materie più varie e dalle consistenze più diverse, sempre alla ricerca di nuove valenze e per ciascuna di esse dare allo spazio una dimensione in più: il tempo.
Lungo il percorso della mostra anche tante famiglie con bambini, stupiti o annoiati, alcuni da trattenere perchè non giochino davvero coi pezzi in esposizione: una mostra tutta da esplorare per visitatori di tutte le età.
(Patrizia)